Nyan Cat, Monet e l’Arte Contemporanea

No, non è il 2011.
E allora perché mi ritrovo a scrollare numerose immagini di Nyan Cat?

Tramite la galleria online di NFT-Art Foundation, la storica GIF che ha segnato l’inizio dell’era meme è stata venduta all’asta per 300 Ethereum (al cambio del giorno, circa 500.000 dollari)

Nyan Cat – Robert Bulmahn, 2011

Cosa significa NFT?
Cos’è un Ethereum?
Cos’è una GIF?

Domande molto semplici, risposte molto difficili. Per semplificare e poter andare avanti con il discorso, possiamo riassumere le risposte in tre brevissime frasi: un Non-Fungible Token (NFT) è un certificato di autenticità; un Ethereum è una criptovaluta; una GIF è un’immagine che si muove.

Come si vende una GIF? Molto semplicemente si genera un NFT, ci si rivolge ad una piattaforma online che hosta il vostro lavoro e lo vende all’asta.
Come su iTunes si compra un album o un singolo, su queste piattaforme si compra un’opera digitale. Fisicamente non esistono, ma è possibile fruirne sui propri dispositivi, con la differenza che la canzone è una copia, l’opera è originale.

Digitalmente, cos’è un originale?

Per evitare che quest’articolo diventi un FAQ pieno di inglesismi e termini puramente tecnici, concentriamoci sull’evoluzione artistica-digitale nelle opere e nel mercato. Sembrano tempi lontanissimi quelli in cui si vendeva da Christie’s il Coniglio di acciaio inox di Jeff Koons alla cifra record di 91.1 milioni di dollari, dove si costruivano discorsi sulla volatilità dell’uomo, sul suo rapporto con la creazione, e si dibatteva sulla deriva dell’arte contemporanea. L’arte è sempre stata roba per ricchi e adesso la cosa inizia a stufare l’opinione pubblica, o almeno così si diceva nei giorni seguenti.

Balloon Flower – Jeff Koons, New York

Sempre da Christie’s pochi giorni fa è stata venduta per appena 69 milioni (USD) l’opera digitale di beeple, “al secolo” Mike Winkelmann, dal titolo Everyday’s the first 5000 days, rendendo il digital-artist il terzo più quotato artista vivente al mondo, dopo Koons e David Hockney.

Se il nome dei gruppi artistici o delle correnti venivano dati dai critici o direttamente dagli artisti stessi, oggi questi nomi futuristici come NFT-Art o Crypto-art vengono loro affibbiati non dal contenuto dell’opera o da una serie di simboli o tecniche ricorrenti, ma dal modo in cui vengono commercializzate. L’arte prende il suo nome da come viene venduta.

TORTOR2, beeple, 2016

L’originale non è più una tela, un coniglio d’acciaio o addirittura una performance: è un certificato criptato non convertibile in altre criptovalute.

Letteralmente, figurine.

In TopShot possiamo racchiudere tutto il senso di questo articolo. Il sito di proprietà dell’NBA commercializza sotto forma di NFT immagini e clip degli atleti durante i match. E’ possibile acquistare direttamente gli NFT o comprare dei pacchetti a scatola chiusa, scartarli come bustine di figurine e sperare di trovare l’immagine o il video più raro, per poi scambiarlo con altri collezionisti. Forbes riporta che la piattaforma ha generato in una settimana di fine Febbraio 2021 una cifra che si aggira intorno ai 50 milioni di dollari, includendo tra questi un Moment (figurina) di Lebron James venduta a centomila dollari.

Andare in edicola, comprare un pacchetto, trovarci un Monet.

The Meadow, Claude Monet, 1879

 

– Leggi anche: La febbre del bitcoin: a caccia di denaro nelle miniere virtuali

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