Mr. Simpatia è l’album che descrive questa quarantena

Ci ho riflettuto molto e sì, Mr. Simpatia è l’album in grado di descrivere questa quarantena. La tracklist di questo cd rappresenta le fasi che stiamo attraversando e che attraverseremo quando tutto sarà finito. Non solo, riflette anche i possibili pensieri che qualcuno sta formulando in questo periodo.

Copertina dell’album, 2004

Le sensazioni che emergono ascoltando questo album sono varie: claustrofobia, oppressione, angoscia, follia; il tutto sembra sfociare in una sorta di raptus violento. All’interno dei vari brani di Fabri Fibra è marcato l’uso di termini atti a descrivere l’ambiente domestico: famiglia, terrazzo, giardino, sgabuzzino, vasca da bagno. Molti testi infatti si evolvono all’interno di un appartamento. Gli episodi di cui parla il rapper, sono in grado di raccontare quello che sta succedendo all’interno delle case degli italiani?

Una premessa: “la lettura di questo articolo, è sconsigliata ai maggiori di 18 anni e i contenuti di questo testo non sono tuttavia rivolti a persone intelligenti.”

Momenti no

In quanti durante queste settimane si sono sentiti così, con le loro giornate no? Chi non ha pensato:

Su questo chiodo la mia fronte tra un secondo sbatterò
Ogni volta che mi domando quanto mi condannerò
Fino al prossimo mese in casa con lo stipendio che c’ho, perciò…

Sicuramente a condannarvi in casa non è il vostro stato d’animo bensì un’epidemia. Può essere un’occasione per riflettere e il beat di questo brano è d’aiuto. Certo, i pensieri di Fibra sono alquanto malsani ma alcuni possono essere didascalici:

Mia madre è in paranoia prega e spera in questo Dio […]
Tengo una deformazione la testa in ebollizione
Non siamo una proiezione siamo senza protezione

Tra speranze e preghiere c’è spazio anche per l’introspezione; in questi momenti di solitudine ci si rende conto che non si è immagini finte da proiettare sugli altri, si è fragili anche in mezzo alla gente che sembra fare da scudo, come una trincea. Questo fossato si annulla del tutto rimanendo in mezzo al nulla, scoperti, sotto colpi di pensieri che fanno andare la testa in ebollizione. Inoltre il malessere, a detta di Fibra è accompagnato da un disprezzo verso la televisione – ritornata al centro dell’attenzione in questi mesi – che comunque non riesce ad attirare i più giovani.

Se andassi in televisione sarei il tipo che accoltella
Un taglio in pancia lacerando il corpo di Giucas Casella

Rap in vena: non solo smart working

Finita questa quarantena ci sarà anche chi litigherà con il proprio datore lavoro. Molte persone ne usciranno cambiate e avendo riflettuto prenderanno decisioni azzardate, come licenziarsi.

Io contrattacco e gli mostro il pacco
Dicendo: “cazzo mi impegno sempre un sacco
La sera quando stacco ripenso ma quanto ho fatto?
‘Sta azienda del cazzo però è la tua io me ne sbatto”

Il brano è pieno di odio e risentimenti, simbolicamente rappresenta la situazione lavorativa e scolastica odierna, non proprio rose e fiori. Analfabetizzazione digitale, istituti che non reggono il peso di utenti connessi contemporaneamente su di una piattaforma, famiglie che non hanno la possibilità economica di acquistare dei device per i propri figli, negandogli – in maniera indiretta e innocente – il diritto all’istruzione; insegnanti che non riescono a stare al passo rendendo ancora più stressante la situazione.

E non ne vale la pena
Se questo è un lavoro meglio farsi in vena
Almeno per un po’ non sentirò il problema
Vorrei vedere il mio capo andare in cancrena

Le azioni che si susseguono all’interno del brano richiamano a questa situazione, come se fosse rimasta cristallizzata a 16 anni fa. E’ un’Italia che lotta faticosamente con qualcosa più grande di lei, che ha stravolto il sistema inaspettatamente. Fabri Fibra incarna quella nazione serva, di dolore ostello, / nave sanza nocchiere in gran tempesta, / non donna di province, ma bordello! (Canto VI – Purgatorio, Divina Commedia. D. Alighieri) che viene afferrata per il collo, strattonata per i capelli. Abbandonata a sé stessa, in un angolo, dopo essere stata picchiata; costretta a guardare chi non per meritocrazia, l’ha portata ad essere ciò che è:

La segretaria entra dopo aver lavato i denti
È divorziata con due figli e prende gli alimenti
“Sono stata assunta guadagnandomi i compensi
E mi scopo il dirigente fino a che non perde i sensi”

Mr. Simpatia: se il 2020 fosse un brano

Questa italia è paranoica impazzisco qui
La Madonna quando piange che va al TG
Questa Chiesa crea dei mostri per spaventarci
Molte madri sono al mondo per soffocarci

E’ da ricercare all’interno di questo singolo la risposta al perché alcuni italiani si siano comportati come se stesse per giungere la fine del mondo. Supermercati presi d’assalto, fuga di massa verso il sud da parte di studenti o lavoratori fuorisede. In modo provocatorio Fibra descrive un tipo di cittadino: timorato di Dio, diffidente verso l’altro, intriso di egoismo e non ancora in grado di staccarsi dal grembo materno. Dei tratti dormienti, risvegliati improvvisamente dal Covid-19. In un’intervista a Panorama il rapper si raccontava, spiegando:

Il figlio maschio è sempre troppo protetto dalla madre, quasi tenuto in ostaggio con il ricatto. Ho capito che se mi fossi fatto coinvolgere da quel meccanismo sarei rimasto stritolato. E così sono andato il più lontano possibile da lei. Ma le voglio bene, è mia madre!

Cosa vuoi, paralizzarci? Solo per controllarci?
Vorresti illuminarci? Vuoi sensibilizzarci?
Non possono sfollarci, in questo mondo puoi restarci
E invece d’aiutarci noi potremmo anche spararci

Questi sentimenti nella società di oggi, quella della rischio, contribuiscono ad alimentare la diffusione di fake news. Sembra di leggere queste parole nei commenti lasciati su Facebook, sotto i post di un giornale. Un’avversione verso non si sa bene chi, o cosa, forse verso i cinesi che hanno creato un virus in laboratorio? Un modo caricaturale per parlare di cose crude e situazioni verosimili di uno scenario che oggi, sembra essersi avverato. Dalla tendenza a generalizzare tutto, passando per questa sensazione di homo homini lupus che sfocia alla corsa alle armi in un clima di sfiducia e tensione.

Crediti: AFP

Palle piene

Le azioni del governo vengono descritte dalla CEI (Conferenza Episcopale Italiana) come in partibus infidelium, perché nel decreto sulla fase 2, non vi è cenno della possibilità dei fedeli di poter partecipare alle messe: “I vescovi italiani non possono accettare di vedere compromesso l’esercizio della libertà di culto.” Mentre Papa Francesco su Twitter si schiera a favore del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

Non è da condannare dunque, chiunque si senta come Fibra, rivedendo nel titolo del brano il proprio stato d’animo.

L’educazione è la mia tragedia
Quando ero a scuola in prima media
Ci davano immagini gente che prega
Un esorcista che legava alla sedia
Un posseduto che si contorceva
Era evidente che recitava

E se quando l’album venne pubblicato, scatenò il “caso Fibra” è forse per gli stessi motivi per cui oggi si assiste, a quello che si potrebbe chiamare caso Conte. Da parte del rapper vi era però una critica esplicita alla Chiesa cattolica e al Vaticano:

Molte volte questo credere può limitarci
Stando soli preghiamo, puntiamo ad incoraggiarci
Quando invece il Vaticano può soltanto castrarci
Questa Chiesa fa di tutto per addomesticarci
Vuole terrorizzarci con bugie per congelarci” (Mr. Simpatia)

Si può ritrovare nei versi la descrizione di un comportamento da parte della chiesa che serve soltanto ad aumentare la tensione già creata dalle pressioni economiche, sociali e sanitarie? E chissà che a Fabri Fibra, leggendo il giornale, non siano ritornati in mente questi brani?

Crediti: LaPresse

Questo disco nel 2004 ha stravolto una società, una scena, cambiando per sempre il panorama musicale; analogamente a quello che sta facendo il virus che cambierà per sempre le nostre vite. Entrambi sono arrivati all’improvviso, entrambi possono essere un’occasione per riflettere. Mr. Simpatia è un disco che mette alla prova, ti sfida per vedere sin dove sei in grado di spingerti, è il riflettente di quello che sei. Nonostante le critiche, è comunque rimasto nell’immaginario collettivo, inaugurando una scalata al successo. Per usare un termine in voga durante questo periodo, quest’album è il frutto di assembramenti che si sono formati attorno ai suoi brani, contribuendo quindi ad alimentarne la diffusione. Questo fenomeno si è poi evoluto, trasformandosi in slogan: Io odio Fabri Fibra. Slogan che il rapper non ha mai abbandonato e che oggi riprende, applicandovi un’ulteriore modifica: Io odio coronavirus.

Fabri Fibra ha voluto infatti partecipare così alla causa delle donazioni per acquistare mascherine: mettendo in vendita delle t-shirt con stampata questa frase. Nella speranza di poter ritornare ad uno scenario come quello di Solo una botta?

Sull’Autore

Ho 22 anni, laureato in Comunicazione, tecnologie e culture digitali e sono direttore di MdC, nonché caporedattore della sezione Intrattenimento. Attualmente vivo a Roma. Cerco la precisione in ogni dove perché per me sono i dettagli che fanno la differenza. Dal 2017 parlo con artisti di ogni tipo: da JAGO a Dutch Nazari, le interviste le trovate tutte qui. Ho un blog: salvostuto.net

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