James Franco rende omaggio al regista del controverso The Room.
Nel lontano 2003 uscì un film che sarebbe presto diventato un cult, tanto da essere definito “il Quarto Potere dei film brutti”. Dieci anni dopo Greg Sestero, uno degli attori, pubblicò un libro in cui raccontava la realizzazione di quel film. Oggi, a quindici anni di distanza, la cosiddetta Apatow Mafia, nella persona di James Franco, ha preso spunto dal libro e ci ha regalato The Disaster Artist.
È inutile dilungarsi su The Room e sul perché in America abbia avuto un enorme (e meritato) successo. È altrettanto inutile lanciarsi in digressioni sulla strana figura di Tommy Wiseau, essendo già disponibili un documentario e un canale YouTube a lui dedicati. Ciò che risulta più interessante, e che traspare nel film di James Franco, è la strana vena autoriale che contraddistingue il personaggio.

Da sinistra: Tommy Wiseau e Greg Sestero in The Room.
Indipendentemente dal risultato finale, questo è ciò che caratterizza un autore.
Nonostante la comicità e l’assurdità delle situazioni, The Disaster Artist è dunque un omaggio a quello che è di fatto l’ultimo vero autore cinematografico.
Viene dato ovviamente spazio anche alla figura di Greg Sestero, intepretato da Dave Franco, fratello di James. In particolare, viene messa in evidenza la sua difficile scelta tra una carriera “seria” e la fedeltà verso un amico. Paradossalmente, la scelta che nessuno avrebbe mai fatto è stata proprio quella che gli ha portato la tanto ambita fama.
A completare il cast, altri storici componenti della Apatow Mafia come Seth Rogen o Zac Efron, più diversi camei di celebri personaggi cinematografici nei panni di loro stessi. Particolarmente degna di nota è la fugace apparizione di Bryan Cranston: il protagonista dello show che ha consacrato la serialità a discapito del cinema. Quel cinema che, a sua volta, ha visto nascere l’ultimo dei suoi autori con un film realizzato grossolanamente. Coincidenze?
Non manca ovviamente un’accurata operazione di trolling: James Franco è effettivamente riuscito a far salire Tommy Wiseau sul palco dei Golden Globes. E ora che il film è anche candidato all’Oscar per la miglior sceneggiatura non originale, potremmo vedere la medesima scena. Riuscirà il regista di uno dei peggiori film di sempre a salire sul palco più prestigioso del mondo cinematografico? Per saperlo dovremo aspettare, nel frattempo, possiamo farci delle belle risate con entrambi i film.