#360pagine: l’ironico e anticonformista professor Daniel Pennac

Daniel Pennac è un eclettico, brillante e soprattutto non convenzionale scrittore francese. Si definisce un “intellettuale non omologato” senza nessuna voglia di esserlo, e per questo suo essere sopra le righe è uno degli autori più amati degli ultimi anni.

#360pagine: Daniel pennac

Credits: Elena Torre (Flickr.com), via Wikimedia Commons

Nato a Casablanca nel 1944 da una famiglia di origini corse e provenzali, all’anagrafe Daniel Pennacchioni, nella sua vita è passato dall’essere un cattivo studente a professore di liceo. Proprio sui banchi di scuola nacque la sua passione per la scrittura, caldeggiata da un perspicace professore di letteratura che notò il suo amore per le parole e spronò la sua creatività. Dopo aver conseguito la laurea in lettere, la sua carriera da insegnante sarà una buona scusa per iniziare a pubblicare i suoi libri, soprattutto per le lunghe pause estive che sfruttava per aprire la sua mente ai mondi creati per noi lettori.

Uno stile di scrittura diretto e caratterizzato da una pungente ironia, quello di uno degli scrittori francesi più amati di sempre, che appassiona il lettore per la leggerezza con cui ci racconta le sue storie. Questo è il suo tratto distintivo, unito a divertenti giochi di parole e arguti fraintendimenti utilizzati per delineare i suoi personaggi, usando una fantasia travolgente. Unendo sarcasmo e contemporaneità, tra le sue righe troviamo una satira sulla società che ci circonda, che ambisce a trasmettere significati profondi mascherandoli da scherzi, nascondendoci un po’ tutte le brutture dei giorni nostri. Uno specchio della realtà con una buona dose di umorismo, un realismo beffardo, che allevia le angosce del nostro tempo e ci permette sia di riflettere che di riderci un po’ su.

“Penso che noi scrittori abbiamo la velleità di rimettere un ordine nella realtà, se guardiamo il mondo vediamo come sia incontrollabile, contraddittorio”.

Un uso ricco di metafore e dialoghi rendono scorrevoli i suoi libri, dando ritmo e velocità a trame ben studiate e particolari, audaci a tratti, con finali difficilmente scontati, rendendolo uno sperimentatore di storie.

Daniel Pennac è celebre specialmente per la fortunata Saga dei Malaussène nata da una scommessa e diventata cult in tutto il mondo. La fama di questo ciclo di libri è soprattutto dovuta alla particolarità dei personaggi creati dalla penna dell’autore: primo tra tutti il protagonista Ben Malaussène, un uomo straordinariamente normale, capro espiatorio di professione. Ben è seguito a ruota dalla sua bislacca famiglia allargata che lo aiuterà, in ogni avventura, a risolvere dei gialli apparentemente strampalati nel quartiere Belleville, alla periferia di Parigi. La classifica dei 50 migliori libri di tutti i tempi di Watch and Listen nel 2013 inserisce la saga dei gialli di Belleville di Pennac al primo posto, davanti ai I tre moschettieri e ad Harry Potter.

il ciclo malaussene

Copertina edizione Feltrinelli dell’e-book che contiene tutto il Ciclo dei Malaussène. Foto © Feltrinelli Editore

Lo scorso inverno, dopo circa vent’anni, il ritorno del capro espiatorio e della sua famiglia negli scaffali delle librerie, con Il caso Malaussène. Mi hanno mentito, è stato acclamato dai lettori di tutto il mondo, tanto da farne caso letterario nel 2017.

Portato al successo dal primo di questi romanzi, Il paradiso degli orchi (Au bonheur des ogres), Pennac ha pubblicato in seguito altre opere degne di nota, come Diario di Scuola, Storia di un Corpo e Come un romanzo.

Quest’ultimo è un curioso saggio sulla lettura: un’opera originale dove Pennac brillantemente cerca di unire i suoi due mestieri, insegnante e scrittore, in uno scritto che avrebbe lo scopo d’invogliare i giovani ad appassionarsi alla lettura. Vi troviamo anche i 10 diritti imprescindibili del lettore, tra cui il primo e inconfutabile “Diritto di non leggere”. Un trattato sull’amore per i libri e le loro storie, così semplice e immediato che lo rende davvero qualcosa di unico nel suo genere.

Come scrittore, Daniel Pennac riesce a rendere ogni opera peculiare, azzardando ogni tanto e mischiando generi. È un autore poliedrico, con cui è difficile fare dei paragoni: la sua forza e la sua unicità stanno nel fatto che è semplicemente sé stesso, senza artifici alcuni, e appassiona proprio per la sua trasparenza e genuinità. Uno scrittore per cui “scrivere è come mangiare” e che riesce a prendere spunto per i suoi romanzi dalla vita reale. Egli stesso confessa di prendere appunti in tram quando sente discorsi “colti”, e di disegnare i suoi personaggi prendendo spunto dai suoi amici.

Daniel Pennac però ha sempre sostenuto che il suo mestiere sia il professore e non lo scrittore, nonostante abbia fatto sorridere milioni di lettori grazie alle sue parole e, con la sua passione, sia riuscito a coinvolgere il mondo intero nell’universo della sua immaginazione. È persino riuscito, in un’epoca in cui le persone “non leggono più”, ad avere il privilegio di vivere dei suoi sogni.

Fonti:
Intervista a Daniel Pennac de Il Libraio
Intervista a Daniel Pennac di Varese news
Intervista a Daniel Pennac di Mangialibri

Sull’Autore

Classe '88, varesotta trapiantata nella bella Trieste, divoratrice di libri e serie TV. Quando ero bambina da "grande" sognavo di fare la giornalista, e ora che sono diventata grande scrivo di quel che più mi piace.

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