Bitcoin: la criptovaluta da miliardi di dollari

L’incontro tra i Bitcoin e la sottoscritta è avvenuto circa 7 mesi fa, quando tra una chiacchiera e l’altra scoprii che il mio carissimo fidanzato era un Bitcoin owner dalla tenera età di 15 anni. Sì, perché la comparsa dei Bitcoin risale al (non troppo lontano) 2009, grazie a Satoshi Nakamoto, lo pseudonimo del presunto autore della moneta virtuale. Nell’istante in cui ho appreso la buona nuova non ho potuto evitare di prefigurarmi il nostro prospero avvenire. I miei progetti si rivelarono poi una banale fantasticheria, dal momento che la chiave di accesso alla nostra piccola fortuna era stata smarrita.

Cosa sono e a cosa servono i Bitcoin:

Il Bitcoin può essere definita una moneta virtuale, e pertanto intangibile, grazie alla quale è possibile acquistare oggetti reali. Diversamente dalla maggior parte delle valute, Bitcoin opera senza alcuna autorità centrale o intermediari, quali banche o istituzioni governative. Ciò significa che entrambe la gestione delle operazioni e l’emissione di denaro sfruttano un protocollo peer-to-peer.

I Bitcoin vengono generati automaticamente ogni 10 minuti, e immessi nella rete peer-to-peer grazie ad un’operazione detta mining, utile a validare i pagamenti effettuati dagli altri utenti. Un’altra peculiarità della criptovaluta è la sicurezza delle transazioni tra un soggetto e l’altro, garantita dal sistema di crittografia dei dati sensibili, il quale garantisce e anche l’anonimato. In ultimo, la presenza di un limite matematico legato alla creazione di Bitcoin, fa sì che le regole dell’economia funzionino alla perfezione: una fornitura limitata della valuta determinata l’aumento della domanda, e congiuntamente anche il suo valore.

Come si comprano:

Le modalità per acquistare Bitcoin sono sostanzialmente tre:

  1.  Vendere un bene o un servizio e farsi pagare in criptovaluta.
  2. Accedere a qualche servizio di cambio valuta che possa cambiare dollari, o
    euro, in Bitcoin.
  3. Diventare un miner.

Per quanto esaltante possa sembrarvi l’idea di diventare un minatore di Bitcoin, purtroppo non sarà semplice. In origine il termine miner identificava un semplicissimo computer che si occupava di verificare la correttezza di un’operazione. Oggi tuttavia le verifiche richiedono ben più di un banale computer, e lo dimostrano i moltissimi team di professionisti nati proprio con lo scopo di svolgere operazioni di verifica ottenendo in cambio criptovaluta.

Chi li accetta?

Ormai sono moltissimi gli store online che accettano Bitcoin; se vi state chiedendo come trovarli potete fare riferimento a piattaforme come:

Bitcoin e Euro:

Attualmente (01 Novembre 2017) la quotazione di un Bitcoin è di 6598.53 dollari, tuttavia il suo valore è destinato a variare con estrema rapidità per via della sua instabilità e per l’assenza di regolamentazione circa lo scambio fra utenti. Ciò nonostante le criptovalute hanno fatto registrare risultati molto positivi recentemente, tanto che alcuni economisti stanno iniziando a considerare il Bitcoin come la valuta del futuro.

E tu, investiresti mai i tuoi risparmi in Bitcoin?

Sull’Autore

Social Media Manager e Copywriter, amo scrivere e non mi stanco mai di conoscere e di mettermi alla prova. Da grande mi immagino al fianco di Kylo Ren al governo della galassia.

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Commenti

  • La febbre del bitcoin: a caccia di denaro nelle miniere virtuali – Mangiatori di Cervello 24 Dicembre 2017 at 22:14

    […] Di notizie al riguardo, i media ne sono invasi. E anche noi di Mangiatori di Cervello, ne avevamo parlato un po’ di tempo fa. Ma quello che pochi conoscono è un aspetto particolare di questa moneta […]

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