“La prima cosa importante che diciamo è che questa inchiesta non è contro l’utilità dei vaccini. Si tratta, in tema di prevenzione, probabilmente della scoperta più importante degli ultimi 300 anni.” Così ha esordito, nella puntata di Report del 17 aprile, Sigfrido Ranucci. Disclaimer più che necessario, perché un tema scottante come quello dei vaccini necessita di una sempre maggiore cautela nell’essere maneggiato.
Il servizio, dall’eloquente titolo Reazioni Avverse, punta il dito non tanto sull’efficacia del vaccino anti-HPV (che viene parzialmente messa in dubbio durante l’intervista a Yehuda Shoenfeld, immunologo di Tel Aviv), quanto sulla farmacovigilanza, cioè sull’apparato di vigilanza e raccolta di informazioni che opera dopo la somministrazione.

Una dose di Gardasil, uno dei principali vaccini per il Papillomavirus umano
Scopo della farmacovigilanza è studiare dati epidemiologici, allo scopo di analizzare gli effetti collaterali, per tenere aggiornata la documentazione (compreso il bugiardino) relativa ai farmaci. Spesso ci si riferisce alla farmacovigilanza come alla quarta fase della sperimentazione farmaceutica: la sorveglianza post-marketing rappresenta la fase finale dello sviluppo di un farmaco, e ricopre quindi un ruolo importante nell’identificazione e nel monitoraggio delle reazioni avverse.
Questo processo è continuo durante la vita commerciale del farmaco, e permette di mantenere aggiornato l’elenco degli effetti collaterali con la relativa incidenza statistica. Tale attività è anche nell’interesse dell’azienda farmaceutica, che in questo modo si tutela da possibili azioni legali. Per questo è fondamentale la partecipazione di tutti gli attori della prevenzione, vale a dire medici, farmacisti, operatori sanitari, informatori scientifici e privati cittadini.
Avete letto bene: attraverso una semplice procedura online (che trovate qui) o scaricando un modulo, è possibile segnalare direttamente all’Agenzia Italiana del Farmaco ogni sospetta reazione avversa a farmaci o vaccini. I diretti interessati possono comunicare tempestivamente con l’autorità nazionale che disciplina la circolazione di farmaci e vaccini. La lista dei responsabili di farmacovigilanza è disponibile online sul sito dell’Aifa. L’aumento delle segnalazioni degli ultimi anni può essere imputato in parte ad una maggiore sensibilità dei media rispetto all’argomento: uno studio pubblicato sul Journal of Adolescent Health mette in evidenza la correlazione tra il maggior numero di notizie diffuse dai media ed il conseguente aumento delle segnalazioni. La segnalazione rimane uno strumento utile sia a chi segnala sia a chi produce il farmaco, che può quindi tutelarsi indicandone gli effetti collaterali ed eventualmente ritirandolo dalla circolazione.
La discrepanza dei dati relativi a segnalazioni e morti, invece, dimostra solo una cosa: si tratta sempre e solo dello stesso ordine di grandezza, ed è possibile che i criteri di raccolta dei diversi enti siano tra di loro differenti oppure che il coordinamento tra di loro non sia sufficientemente puntuale. La verità che emerge è che i decessi annui causati da tumore al collo dell’utero sono nell’ordine del migliaio. Tre morti al giorno in media: davvero troppe. Senza considerare che l’HPV è collegato anche all’insorgenza di altre forme tumorali, che non sono state conteggiate. Un motivo in più per non prendere sottogamba l’argomento.
Fonti:
Eberth JM et al, The Role of Media and the Internet on Vaccine Adverse Event Reporting: A Case Study of Human Papillomavirus Vaccination, Journal of Adolescent Health
Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) – http://www.aifa.gov.it